La porta era socchiusa. Una luce greve e lattiginosa filtrava dall'esterno. Fuori, in lontananza, si udiva il rumore di qualche rara macchina che passava lungo la strada. I cani sonnecchiavano sdraiati all'ombra respirando affannosamente quell'aria pesante e calda che incombeva da qualche giorno. L'orologio segnava le tredici e venti quando il suono del campanello ruppe quella atmosfera stagnante. Dick e Milady saltarono in piedi all'unisono e iniziarono ad abbaiare furiosamente precipitandosi verso il cancello, pronti a difendere il loro territorio da ipotetici nemici. Mi affacciai alla porta per vedere chi fosse: una donna di circa quaranta anni, fuori dal cancello, mi sorrise timidamente. Mentre le andavo incontro, seppi con certezza che era venuta per riprendersi Algol.
Ma questa è la fine di una breve storia e il principio di una lunga tragedia e bisogna che vi racconti tutto fin dall'inizio, per capire come la propria vita e il proprio destino possano cambiare nel giro di due giorni.
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